L’occasione mancata

[Avevo cestinato questo breve post a causa di una serie di perplessità (emerse anche tra i miei lettori abituali). Ripensandoci non ho intenzione di ritirare né di correggere nemmeno una parola rispetto a ciò che avevo scritto in precedenza. Tutti quelli che non sono d’accordo, invece che stare in silenzio, possono benissimo esprimere il loro dissenso. I commenti sono liberi, non ho mai censurato nessuno.]

Un colpo di Stato non è un’operazione democratica, questo è certo.

Ma non è democratico nemmeno chiudere i giornali e le tv dell’opposizione, ridurre le forze di polizia alla stregua di una milizia di partito, proibire gli alcolici (o tentare di farlo), opprimere le minoranze con la violenza (ed eliminarne fisicamente i portavoce), utilizzare le forze di polizia per picchiare selvaggiamente manifestanti di qualsiasi tipo (omosessuali, comunisti, curdi e altri oppositori), finanziare l’ISIS (fomentare la guerra in Siria), avere rapporti cordialissimi con i grassi tiranni del Golfo, tirare con l’artiglieria sui combattenti curdi dello YPG in territorio siriano e tante altre cose.

Personalmente non ritengo legittimo nemmeno che, dopo anni di laicità, le università turche e i locali pubblici siano nuovamente pieni di teste velate (l’utilizzo pubblico del velo era stato proibito da Atatürk negli anni Venti).

Se volessimo elencare i provvedimenti antidemocratici e repressivi presi dal sultano (evito di fare il suo sporco nome) in quindici anni di regno potremmo scrivere un libro.

La mia non è un’analisi politica – sulla Turchia ho ancora molto da studiare e da leggere – è una scelta di parte.

Questa notte ero dalla parte degli ufficiali e dei soldati golpisti. Hanno avuto il coraggio di fare quel che andava fatto, anche se in maniera improvvisata e non fino in fondo. Con loro c’era anche lo spirito di Mustafa Kemal Atatürk e della Turchia moderna, laica ed europea. La storia li assolverà.

Ha vinto la folla becera, il “popolo bue” fatto di ottusi e conservatori. Tra i manifestanti scesi in piazza a favore del sultano non si è vista nemmeno una donna, già questo spiega molte cose. Le immagini dei giovani militari picchiati e linciati dalle stesse persone su cui non avevano sparato mi ha fatto ribollire di rabbia.

La prossima volta, ragazzi, per il futuro di tutti, vuotate i caricatori e fate stridere i cingoli dei carri sulla feccia.

[La foto viene dal sito de «La Repubblica»]

Repubblica

12 pensieri su “L’occasione mancata

  1. Sono felice tu l’abbia riproposto. Pensiamo a quanti vorrebbero esprimere le proprie idee attraverso un blog e non possono perché un altro “sultano” lo ha vietato. Se ci auto censuriamo anche noi pur avendone il diritto, oltre che la possibilità, è la fine. Grazie.

    1. Mi ero autocensurato perché il post è stato scritto di getto, ma alla luce degli eventi delle ultime ore sono contento di averlo scritto. Grazie a te per la visita!

  2. non l’avevo letto, dunque per me è un nuovo post.Condivido tutto, anzi sarei anche più ” acida”…ho solo delle perplessità, sul loro essere stati così sprovveduti e poco organizzati.Non so, devo capirci, avverto delle note stonate.
    Certo vedere tutti quegli uomini, stipati mezzi nudi, come bestie, mi ha riportato alla memoria altre storie.

    1. Grazie per essere passata!
      A mio avviso ci sono stati troppi morti e troppi uomini coinvolti per parlare di “finto golpe” o per avere sospetti. Sicuramente non sappiamo molte cose, questo è certo.
      I soldati legati mi hanno fatto tornare alla mente brutte storie, hai ragione.
      Aggiungo anche che, fino ad ora, la stampa italiana ha prodotto articoli mediocri in cui non si spiega nulla e si sa ancora meno.
      In inglese fortunatamente c’è di più.
      Ciao

  3. Michele, io temo tanto che si tratti di un “golpe farsa”, dove qualche migliaio di idealisti è stato mandato a farsi imolare al futuro presidenzialismo, risultato di una epurazione che (pare) stia colpendo oltre 50mila individui tra cui 3mila giudici. Esercito e magistratura erano garanti di secolarità e giustizia …

    Cui prodest c’è da chiedersi, e il tuo post diventa ancora più triste, e la situazione più crudele.

    1. Caro Mau, io resto ancora convinto che si sia trattato di cattiva organizzazione e poca volontà. Certo, la prontezza con cui si sta “purgando” lo Stato lascia molti dubbi in sospeso…
      Da ateo vedo questa deriva religiosa come una terribile jattura.
      Grazie per il commento!

    1. Grazie per il commento Katia!
      Speriamo che il futuro ci riservi una Turchia diversa da quella che il sultano sta configurando in questi giorni… Come? Non lo so.

  4. Il sultano ha attuato un controglpe, piu’ violento e antidemocratico del golpe stesso. Quanto agli insorti ho trovato azzardato parteggiare per dei militari come paladini della liberta’, in realta’ quasi sempre prendono il potere con buone intenzioni ma poi non ripristinano la democrazia (unico esempio positivo, la rivoluzione dei garofani, di portoghese memoria)
    ml

    1. Nel contesto turco i militari non sono certo paladini della libertà ma un tempo erano almeno simbolo di laicità. Benvenuto e grazie per essere passato! Ciao

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